Ettore Racce - Le Critiche

Michelina Celentano

SUGGESTIONE FILMICA
Dal 1972 Ettore Racca ha sempre scavato alla ricerca del rinnovamento, una continua ricerca personale di arte visiva con costante caparbietà ed originalità.

Nel 1972 inizia il suo percorso artistico fino a conquistare il proprio segno distintivo nel 1978. Un segno diagonale vigoroso, dall'inizio informale e successivamente velocizzato e più dinamico, vibrante che attraversa la forma percettibile. Nella stile di Racca le forme, all'inizio composte nella loro configurazione reale,vengono successivamente scomposte, frantumate dal segno rapido trasversale ripetuto, che trasfigura la forma stessa lasciandone la lettura all'immaginazione.

Nel 2014 Ettore Racca da una svolta radicale e del tutto innovativa alla propria attivita artistica.

Nella perseveranza di dare risposte alla propria creativita e nella conseguente ricerca di conseguire il proprio obiettivo, crea un cambio radicale della realizzazione delle proprie opere, trasferisce la sua pittura espressionista dai tradizionali supporti ad un materiale piu attuale del nostro tempo "Policarbonato" richiama una pellicola realizzato in un formato che ingrandito, richiama una pellicola cinematografica, talmente leggero, che agganciato opportunamente, può volteggiare, fluttuare libero nell'aria: esprimendo per intero il dinamismo del suo segno "pittorico" e si aggiunge alla tipica dinamicità e suggestioni singolari del ricordo filmico dando così via ad emozioni e suggestioni singolari, su questo supporto interamente colorato in modo uniforme, Racca dipinge un proprio "fotogramma" pittorico incaspsulato all'interno di questo materiale, un modo di dar vita ad una forma "Suggestione filmica", si animano al minima soffio d'aria che le investa riflettendo così forme e colori, oltre alla possibilità di poter vedere il dipinto da due prospettive diverse e speculari. Il peso della pellicola piu grande è di 1000 grammi. La misura 170x36 - grammi 800. La misura 150x36 grammi 650. "Pesi piuma".

Questa svolta ha avuto battesimo ad aprile 2014 nel salone polivalente di Caselle Torinese dove Racca ha esposto con notevole successo, le sue prime opere "Fotogrammi in pellicole giganti multicolori" Ora la sua pittura ha trovato un approdo significativo.


Sandro Martini

...Ormai mi lascio trasportare, piacevolmente dai ricordi, sollecitato dalla provocazione di Ettore, dalle sue pellicole foto cinematografiche.

Così penso alle grandi tele di Fabio Mauri, grandi quanto schermi; la scritta "The End" le attraversa tutte per intero nella gestualità violenta, essenziale fino all'eleganza di Kline. E così penso ad un lampo abbagliante insopportabile, poi nero e "luci in sala" "al cinema all'aperto", al cinema dove si fumava ancora, alla pellicola tranciata di netto e gli spezzoni appicciati con lo scotch.

Conosco Ettore 30, 40 anni, non ha importanza, da molti anni.

Ora come allora Ettore con metodo, senza innervosirsi, apre quei pacchi confezionati con cura e mentre prova a raccontarmi quello che vedrò mi appaiono i colori intensi della pellicola e improvvisando un'installazione, come può, iniziano a dialogare fra loro e con lo spazio. Così li ho visti in anteprima... mi sorprende pensare alla celluloide del rullino fotografico, quasi con nostalgia di un passato prossimo percepito come remoto, e all'accelerazione tecnologica che tutto travolge impetuosa, e giusto che sia così, mi resta un tenero piacere di conservarne la memoria. Avverto in Ettore una sorta di stupore di ingenua sorpresa per la prima volta, sorpreso dalla meraviglia che contiene.

Dopo qualche anno con pudore scusandosi di farmi perdere del tempo mi mostra i suoi quadri, mi sorprende non sapevo che dipingesse... in quelle tele è già espresso, contengono tracce della pittura fitta di segno e colore. Di segno colorato che allora si appoggiava sulla tela e adesso si affaccia ai fotogrammi salvati nel fil della pellicola ingigantita e coperta di colori primari. Ora la pittura disobbediente abbandona la solidarietà con la tela ed il telaio, si muove libera, invade lo spazio incapace di contenerla, instaura un nuovo e antico dialogo con l'architettura: ora come stroboscopiche luci si frammenta da pavimento a parete, a soffitto fino dove riesce a sfuggire la consuetudine piana.


Angelo Mistrangelo

FLASHBACK
La tensione segnica insita nella pittura di Ettore Racca rivela una particolare volontà di prevaricare il consueto, l'immagine ripetitiva, l'adesione, anche se solamente ideale, ad altre correnti o scuole o linguaggi. Un andamento ben strutturato che denuncia una sicura impostazione tecnica, una volontà di dare consistenza al discorso pittorico e questo muove dalla lezione degli impressionisti per approdare alla attuale stagione, passando attraverso varie istanze della cultura figurativa del novecento.
Il risultato di un dipingere "costruito" per successivi trapassi cromatici, quasi una sovrapposizione di linee-colore che appaiono quanto mai vitali, vibranti, sostenute da una strenua gestualità.
...una piacevole soluzione con l'impatto del colore nella luminosità atmosferica che accende questo universo, di incontrastati, rapidi, robusti segni generati da una velocizzazione dell'azione pittorica, che richiama alla mente certe istanze della pittura ad acquerello giapponese vista attraverso la spiritualità Zen.
Rapidità, mistero, magia del segno che scandisce interiori rivelazioni.


Albino Galvano

La sensibilità di Ettore Racca è una felice combinazione di strutture segniche e di espressività cromatiche. Racca è insieme pittore di segno e di colore. Ma nei suoi fogli, o tele, i due termini non appaiono in contraddizione, li unifica l'empito lirico con il quale quella specie di pioggia segnica costituisce il nucleo centrale della sua opera ed è sempre un'affermazione di estrema vitalità figurale.
Colore e segno in Racca si identificano in un'impronta sul foglio o sulla tela , annunciata da una esuberante vitalità espressiva.
Di Racca occorre, prima di tutto, sottolineare ed affermare la rigorosa coerenza, la "pulizia" del suo andamento segnico e cromatico. Una dote rara oggi!


Antonio Carena

Per congeniale scollamento dai "similismi", il pittore Ettore Racca non si separa dal mondo, si separa nel mondo essendo altro da esso. Vocazionato nei confronti del "positivo"...avvalentesi di ennesimi motivi memoriali di natura subitamente travisati in natura viva in virtù di velocitati andamenti energetici secondo la contemporanea dinamica dei tempi di trasformazione.


Domenico Musci

RIFRAZIONI
La motivazione del dipingere di Ettore Racca è di natura intellettuale. La spinta creativa non è dettata dall'imitazione del bell'oggetto ma la sua analisi, la sua scomposizione e ricomposizione con il suggerimento da una traccia appena accennata. Un tessuto intricato e intrigante che scompone, valorizza, evidenzia l'essenza e la struttura delle cose, un esame molecolare con la partecipazione sensibile dell'artista.
La "natura morta" assume il ruolo di continuazione della vita, della sua perenne mutabilità e incessante trasformazione. Il concorso dei colori provvede a non formare l'oggetto ma ad alternarne la natura con una rifrazione che avvolge le cose e le sottopone con un nuovo aspetto.
Si riconosce in Racca una caparbia volontà di penetrare dentro le forme, una voglia indiscreta di indagare la natura, di scinderne la struttura..
Un'operazione che denota l'aspirazione spirituale di conoscere l'intima essenza delle cose che non si accontenta della superficie, uno scavo interiore che ha la coscienza della fragilità e della instabilità delle forme della vita.